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La Val Fontana vista dalla cima del monte Brione

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Prato Valentino-Monte Brione
2 h e 45 min.
840
E
SINTESI. Da Teglio saliamo a Prato Valentino, dove parcheggiamo (m. 1730), incamminandoci sulla pista sterrata che segue gli impianti di risalita. Ci portiamo dapprima alla sommità del dosso Laù (m. 2034), toccando poi la località Fontanacce (a 2100 m.) e l’edificio che rappresenta il primo punto di arrivo degli impianti di risalita di Prato Valentino (m. 2140). In corrispondenza di un’evidente rete rossa di contenimento, che troviamo a destra della pista, da essa si stacca, sulla destra, a quota 2291 m., la mulattiera per il passo del Méden. La ignoriamo e proseguiamo seguendo la pista, che propone qualche punto ripido e termina al piccolo edificio in corrispondenza del punto terminale degli impianti di risalita. L'edificio è posto in corrispondenza di una sella. Da qui alla cima del monte il passo non è lungo: si tratta solo di risalire un ultimo ed un po' ripido versante erboso, su traccia di sentiero appena accennata, per guadagnare i sospirati 2542 metri della cima del monte Brione.


Il monte Calighè visto dalla cima del monte Brione

Il monte Brione altro non è se non il cocuzzolo erboso nel quale, a 2542 metri, termina il lungo dosso erboso che sale da Prato Valentino fino al crinale che separa il versante retico sopra Teglio dal versante orientale della Val Fontana. Può, quindi, essere ragigunto senza problemi, con impegno escursionistico, e rappresenta, soprattutto in autunno, la meta di un'escursione panoramica, rilassante e solare. Sconsigliabile, invece, nelle giornate più calde, in quanto la salita avviene quasi interamente su terreno aperto, seguendo la pista degli impianti di risalita di Prato Valentino. Prato Valentino è il punto di partenza dell'escursione, e lo si ragigunge da Teglio.


Le Orobie viste da Prato Valentino

A Teglio (m. 900) si può salire dalla ss. 38 dello Spluga per tre vie, sfruttando cioè la panoramica dei Castelli (che possiamo intercettare salendo da Chiuro a Castionetto di Chiuro) oppure le due provinciali che partono da San Giacomo di Teglio e da Tresenda. Raggiunto il centro di Teglio, svoltiamo a destra, salendo per via Milano e proseguendo (guidati dalle indicazioni per Prato Valentino) lungo via Sagli, fino ad intercettare la strada per Prato Valentino. Se procediamo con due automobili, lasciamone una al tornante destrorso di quota 1272, in corrispondenza del quale troviamo un cartello che segnala la Baita del Sole ed una pista che si stacca sulla sinistra dalla strada. Percorsi 10 km da Teglio, raggiungiamo il limite inferiore della località, dove, poco oltre la chiesetta dedicata a S. Valentino, la strada asfaltata termina in corrispondenza dell’albergo-rifugio Baita del Sole (m. 1730).


Il Doss Laù

Appena prima del parcheggio dell’albergo, proseguiamo svoltando a destra ed imboccando una stradina sterrata: al secondo tornante destrorso troveremo il cartello di divieto di accesso ai mezzi non autorizzati. Dobbiamo, quindi, lasciare l’automobile presso la piazzola che si trova percorrendo per breve tratto una pista che si stacca dalla principale proprio in corrispondenza di questo tornante.
La salita a piedi inizia, così, da una quota di circa 1770 metri. Seguendo la pista, troveremo sulla nostra destra, dopo un primo tratto, un casello dell’acqua con un segnavia rosso-bianco-rosso: possiamo, qui, lasciare la pista e proseguire su traccia di sentiero che sale tagliando una radura fra macchie di conifere sempre più rade.


Panorama occidentale dalla pista sopra Prato Valentino

Nulla vieta, però, di continuare sulla pista. Percorrendo quest’ultima o tagliando, su tracce di sentiero, i prati del versante montuoso, ci portiamo dapprima alla sommità del dosso Laù (m. 2034), toccando poi la località Fontanacce (a 2100 m., dove, sulla sinistra, in corrispondenza di un recinto e di un casello dell’acqua, parte il sentiero denominato Viale della Formica, che taglia l’alta Val Rogna e raggiunge il lungo filo del dosso denominato Costa di San Gaetano) e l’edificio che rappresenta il primo punto di arrivo degli impianti di risalita di Prato Valentino (m. 2140). La pista si fa ora più ripida, per cui guadagniamo quota con maggiore rapidità. Qualche sosta, nella salita, ci permette di ammirare un panorama ampio e suggestivo, che abbraccia l’intera catena orobica centro-orientale, e buona parte della media Valtellina.
In corrispondenza di un’evidente rete rossa di contenimento, che troviamo a destra della pista, da essa si stacca, sulla destra, a quota 2291 m., la mulattiera per il passo del Méden.


Salendo al monte Brione

Invece di seguirla, continuiamo a salire, seguendo la pista, che propone qualche punto ripido e termina al piccolo edificio in corrispondenza del punto terminale degli impianti di risalita. L'edificio è posto in corrispondenza di una sella, dalla quale, ad ovest, si apre il ripido canalone della Val Fredda (laterale della Val Fontana). Già da qui è ottimo il colpo d'occhio sulla dorsale che segna il limite occidentale della Val Fontana.
Dalla sella alla cima del monte il passo non è lungo: si tratta solo di risalire un ultimo ed un po' ripido versante erboso, su traccia di sentiero appena accennata, per guadagnare i sospirati 2542 metri della cima.


Salendo al monte Brione

Ottimo il panorama: sul versante orobico dominiamo l'intera catena orientale e centrale, mentre guardando ad ovest possiamo passare in rassegna tutte le cime del gruppo Scalino-Painale-Ron, che propone, da nord (destra), il pizzo Scalino (m. 3323), la punta Painale (m. 3248), la cima Vicima (m. 3122) e la vetta di Ron (m. 3136). Il panorama a nord è, invece, chiuso dal vicino monte Calighé (m. 2698), la prima importante elevazione della dorsale che culmina del pizzo Combolo (m. 2900), il monte di Teglio.
La cima del monte è raggiunta in circa due ore e tre quarti di cammino, necessarie per superare un dislivello approssimativo in altezza di 840 metri.


La Val Fontana vista dalla cima del monte Brione

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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