La
terza sezione del tratto Lombardia nord del sentiero Italia, percorsa
dalla staffetta ANA-CAI nel 1999, permette di passare dalla Val
Codera alla Valmalenco, seguendo una direttrice più meridionale
rispetto al classico tracciato del sentiero Roma. Diversi sono
quindi gli scenari: mancano i profili maestosi ed imponenti delle
più alte vette di Val Masino, ma si ha modo di apprezzare e scoprire
i più diversi volti della montagna, anche quelli meno noti, ma
non meno suggestivi.
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La
quota media si abbassa ai 1500-1600 metri, il che rende anche meno
impegnativa, fisicamente, una traversata che merita di essere
compiuta. |
La
prima tappa di questo itinerario, che può essere portato a termine
con una certa comodità in cinque giorni (ma sono possibili, ovviamente,
soluzioni diverse: un buon camminatore può farcela in tre giorni,
ma si può prendere molto più tempo, gustando in sette giorni,
attraverso numerose digressioni, tutti gli aspetti che meritano
di essere osservati) coincide con quella del sentiero Roma: |
si
lascia l'automobile nel
piazzale della località
Mezzolpiano (m. 316), a
Novate Mezzola, per
salire lungo una severa
ma ben curata mulattiera
che, superata la terminale
sponda granitica del lato
destro orografico della
valle, vi si inoltra,
attraversando l'abitato di
Avedee, a 790 metri, e
puntando verso il paese
di Codera, con un
tracciato indimenticabile,
che scende di un
centinaio di metri per
superare valloni dirupati,
anche con l'ausilio di due
gallerie paramassi. |
Attraversata
la seconda galleria, si torna a salire e si raggiunge il paese,
annunciato dal cimitero e dall'imponente campanile (m. 825). |
Siccome
la prima tappa del sentiero è la meno impegnativa, vale la pena
di fermarsi a gustare l'abitato, che non rimane deserto neppure
nei mesi invernali e presenta, fra gli altri motivi di interesse,
un caratteristico museo etnografico.
A Codera ci si può fermare a pernottare, scegliendo fra il rifugio
La Locanda (vedi foto sotto), che si incontra subito, presso il
sagrato della Chiesa, o il rifugio Osteria Alpina, che invece
si raggiunge addentrandosi nel paese.
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Questa
prima giornata non è faticosa, perché la salita a Codera non richiede
più di due ore e mezza (il dislivello, calcolando che si perde
quota nel tratto sopra menzionato, è di poco più di seicento metri).
Resta quindi molto tempo a disposizione: suggerisco di impiegarlo
per addentrasi nella media valle, fino a raggiungere il rifugio
Brasca (vedi presentazione del sentiero Roma, prima tappa). E'
però anche possibile unificare questa tappa con quella che qui
viene presentata come seconda: in una giornata, anche se con un
po' di fatica, si può infatti raggiungere Frasnedo partendo da
Novate Mezzola. Per scoprire come, aprite la presentazione della
seconda tappa, da Codera a Frasnedo.
Galleria d'immagini (clicca su ciascuna anteprima per ingrandirla)
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