1. Trippi-Prasomaso

2. Prasomaso-
S.Bernardo


3-S.Bernardo-S.Antonio

4-S.Antonio-La Piana

5. La Piana-Bratta

6. Bratta-
Madonna di Tirano

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la mappa on-line

Terza semitappa, ed inizio della seconda giornata di cammino. Proprio di fronte all’agriturismo “Al Tiglio”, dove termina la strada asfaltata che sale da Ponte, partono due piste sterrate, una verso sinistra, l’altra verso destra.
Seguendo quest’ultima (indicazioni per la Val Fontana), cominciamo a salire per un breve tratto,
fino al primo tornate destrorso, dove la lasciamo per imboccare il sentiero,
segnalato dagli ormai familiari segnavia bianco-rossi,
e cominciamo una lunga diagonale
che ci porta sul fianco orientale della bassa Val Fontana. Questa è l’ultima delle grandi valli retiche della media Valtellina, e non è priva di molteplici motivi di interesse escursionistico. Il Sentiero del Sole, nella seconda giornata, ne raggiunge il fondovalle, in località S. Antonio, per poi risalire, sul fianco opposto, fino a Dàlico.
Il cammino verso la Val Fontana è tranquillo e si snoda su un bel sentiero, che possiamo suddividere in due grandi sezioni. La prima ci fa guadagnare progressivamente quota, all’ombra di un bellissimo bosco di conifere, superando la laterale val del Rio e raggiungendo, senza strappi particolarmente faticosi, i 1510 metri;
la seconda è, invece, caratterizzata da una discesa,
inizialmente graduale, poi, per un breve tratto, assai ripida.
Siamo ormai entrati in Val Fontana, e ne possiamo scorgere il fianco orientale ed alcuni tratti di fondovalle.
Dopo una serie di ripidi tornantini, riprendiamo una discesa più tranquilla,
sempre nel verde di un bel bosco.
Il sentiero si fa più largo e, ignorata una deviazione sulla sinistra che sale alla baita dell’Alpe Fiorinale (sul versante meridionale della laterale val Finale),
ci porta in vista della meta, S. Antonio,
ci porta ad una pista sterrata che costeggia il torrente di Val Fontana, sul lato occidentale. Invece di seguirla, portiamoci sul limite del greto e, guardando a monte, individuiamo il ponticello che ci permette di passare sulla sponda opposta.
Valicato l’argine, seguiamo, scendendo (verso destra), una pista gemella, fino a ricongiungerci, in breve, con la strada asfaltata che risale la valle, partendo dal bivio San Bernardo-Val Fontana, sopra Ponte in Valtellina. Abbiamo raggiunto, in circa un’ora e mezza di cammino ed anche meno (nonostante il cartello, a San Bernardo, indichi due ore), l’abitato di S. Antonio (m. 1250), con una traversata che comporta il superamento di circa 230 metri di dislivello in salita.
La traversata avviene pressoché interamente all’ombra di boschi che mostrano volti diversi e differenti sfumature nei giochi di luce e di colori. Per gli amanti di questi scenari e di queste atmosfere, una gioia da non perdere, nel periodo estivo ed ancor più in quello autunnale.
A S. Antonio si può giungere anche in automobile, come già accennato: partendo dal bivio San Bernardo-Val Fontana (presso la bella chiesetta trecentesca di San Rocco), la strada, che giunge fin qui staccandosi dalla panoramica dei Castelli sopra Ponte in Valtellina, sale per un buon tratto sul versante occidentale della valle, superando la valle del Rio, le baite della Piana (m. 838), quelle di Cevo (m. 1026) ed il ponte di Premelè (m. 1046, ad 8 km da Ponte in Valtellina), che la porta sul lato orientale.
A circa 2 km dal ponte si trova S. Antonio, costituito da un gruppo di baite raccolte intorno ad alcuni bei prati e ad una piccola e graziosa chiesetta (che si trova un po’ più in basso rispetto al punto che raggiungiamo percorrendo il Sentiero del Sole).
La bassa Val Fontana è caratterizzata dal susseguirsi di pascoli,
che testimoniano la vitalità dell’attività zootecnica e pastorale nei tempi passati, attività che si integrava con quella vitivinicola a quote più basse. E’ interessante ricordare anche l’attività estrattiva, nella zona del Ponte di Premelè, nella seconda metà dell’Ottocento: vi si estraeva galena di piombo, che veniva poi fusa a Chiuro per ricavarne il metallo.
Due chilometri oltre S. Antonio si trova la località Campello, dove una ex-caserma della Guardia di Finanza (m. 1400), intitolata al Finanziere Massimino Erler, è stata ora riadattata a rifugio alpino, a cura del gruppo A.N.A. di Ponte. Per chi percorre il Sentiero del Sole in due giorni, è questo il necessario punto di appoggio, che si raggiunge con mezzora di camminata supplementare da S. Antonio. E’ necessario però prenotare il pernottamento telefonando al sig. Andrea Picceni, della sezione A.N.A., allo 0342 482570.
La presenza di una caserma della Guardia di Finanza in questi luoghi non deve stupire: anche la Val Fontana era interessata, in un passato non troppo lontano, dall’attività del contrabbando con la vicina Svizzera, al cui territorio (e precisamente alla Valle di Poschiavo) si può accedere sfruttando i passi di Malgina (m. 2619) e di Arasè (m. 2602), nelle laterali valli di Malgina e dei Laghi, oppure la bocchetta di Vartegna (m. 2588), nella testata settentrionale della Valle. Per proseguire nel cammino del Sentiero del Sole, apri la relazione sulla quarta semitappa.

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