Poira (clicca qui per aprire)

ANELLO MELLO-POIRA DI MELLO

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Mello - S. Antonio - Poira di Mello - Pegola
1 h e 30 min
450
E
SINTESI. Parcheggiamo l’automobile presso la chiesa di S. Fedele, a Mello, e, invece di portarci sulla parte alta del paese, dirigiamoci verso il suo limite occidentale, cioè alla frazione di Bernedo, dove parta una pista sterrata che attraversa il vallone di San Giovanni e porta alla bellissima chiesa di San Giovanni di Bioggio (m. 691). Non raggiungiamo, però, il cuore del vallone, perché, in corrispondenza della cappella di S. Antonio (m. 660), ci stacchiamo dalla pista sulla destra, e seguiamo un sentiero, non molto evidente, che sale, ripido e diritto (con l’andamento tipico dei sentieri utilizzati per lo strascico del legname), nel bosco, fino ad alcuni ruderi di baita. Pieghiamo, quindi, a destra, seguendo una traccia di sentiero, che ci porta nel cuore di una vallecola, che scavalchiamo, portandoci sul suo lato opposto (orientale, di destra, per noi). Qui troviamo una nuova traccia di sentiero, che ci porta, dopo una ripida e breve salita, alle baite poste sul limite inferiore dei prati di Poira di Fuori (m. 928), cioè dei prati più occidentali. Risalendo i prati, raggiungiamo la pista che sale da Mello. Dobbiamo seguire l’ultimo tratto, in salita, della carrozzabile, prendendo a destra e cercando, alle spalle delle baite più alte, una traccia di sentiero che risale i prati in diagonale, in direzione del nucleo e della sella di Pégola. Oltre le baite, troviamo la poco pronunciata sella, valicata la quale troviamo una pista sterrata: seguendola verso destra, raggiungiamo la parte orientale dei prati di Poira, e troviamo un bivio: prendendo a sinistra ci portiamo alla splendida chiesetta di S. Abbondio. Tornati alla pista principale, la seguiamo in discesa, nella sua ampia svolta a destra e nella discesa che la porta ad intercettare la menzionata pista Mello-Poira. Scendendo ancora, vediamo sul lato sinistro troviamo, sulla sinistra della carreggiata, la partenza di una mulattiera che scende nel bosco, passando per le baite di Rampione. Qui troviamo una pista che rimane nel bosco e scende ad intercettare la carrozzabile Mello-Poira a poca distanza dalla sua partenza.


Poira di Mello

La piana di Poira, posta sul limite orientale della media Costiera dei Cech, ad un’altezza media che supera di poco i 1000 metri, ne rappresenta la perla, il luogo più gentile ed ameno. Poira è, in realtà, un insieme di maggenghi, anche se oggi la fisionomia contadina ha lasciato il posto ad un volto assai più legato alla villeggiatura, poiché la quota ideale anche per anziani e bambini e la cornice naturale assai gradevole e tranquilla ne fanno una meta conosciuta ed ambita.


Apri qui una fotomappa della Costiera dei Cech

Dal punto di vista amministrativo è divisa in due, Poira di Dentro, o Pira di Civo, ad est, e Poira di Fuori, o Poira di Mello, ad ovest. Anche dal punto di vista della conformazione appare divisa in due: la parte orientale è costituita da un ripiano più ampio, una bella conca di prati, divisa fra i comuni di Civo, ad est, e di Mello, ad ovest. La parte occidentale, invece, interamente in comune di Mello, è costituita da una fascia di prati disposti su un declivio non troppo ripido. Fra le due parti, una splendida pineta, che occupa interamente un cocuzzolo poco pronunciato (m. 1118), luogo ideale per passeggiate tranquille e meditazioni raccolte.
Si sale a Poira da Mello sfruttando una carrozzabile che si stacca, sulla sinistra, dalla strada Mello-Civo, nella parte alta del paese (località Ca’ Molinari), e che è in buona parte asfaltata. La strada effettua un primo traverso in direzione nord-ovest, poi, ad un tornante destrorso, volge ad est, fino al successivo tornante sinistrorso, dove da essa si stacca, sulla destra, una carrozzabile secondaria. Entrambi le piste conducono a Poira, ma la principale, che prosegue verso nord-ovest, conduce a Poira di Fuori, cioè alla parte più occidentale dei prati, ad ovest della pineta, mentre il ramo secondario sale verso est-nord-est, e, dopo un paio di tornanti, conduce ai prati che stanno ad est della pineta, sempre, però, in territorio del comune di Mello.


Panorama dalla pista sopra Poira

Se vogliamo effettuare una bella passeggiata (godibilissima soprattutto in autunno, ma anche nel periodo invernale) da Mello a Poira, possiamo, però, sfruttare alcuni sentieri, che ci consentono di salire più rapidamente, nel cuore dei boschi a monte di Mello. Propongo un anello in senso orario, che si sviluppa così. Parcheggiamo l’automobile presso la chiesa di S. Fedele, a Mello, e, invece di portarci sulla parte alta del paese, dirigiamoci verso il suo limite occidentale, cioè alla frazione di Bernedo, dove parta una pista sterrata che attraversa il vallone di San Giovanni e porta alla bellissima chiesa di San Giovanni di Bioggio (m. 691).


Apri qui una panoramica dalla pista tagliafuoco sopra Poira

Non raggiungiamo, però, il cuore del vallone, perché, in corrispondenza della cappella di S. Antonio (m. 660), ci stacchiamo dalla pista sulla destra, e seguiamo un sentiero, non molto evidente, che sale, ripido e diritto (con l’andamento tipico dei sentieri utilizzati per lo strascico del legname), nel bosco, fino ad alcuni ruderi di baita. Pieghiamo, quindi, a destra, seguendo una traccia di sentiero, che ci porta nel cuore di una vallecola, che scavalchiamo, portandoci sul suo lato opposto (orientale, di destra, per noi). Qui troviamo una nuova traccia di sentiero, che ci porta, dopo una ripida e breve salita, alle baite poste sul limite inferiore dei prati di Poira di Fuori (m. 928), cioè dei prati più occidentali. Levando in alto lo sguardo, vediamo il frastagliato crinale che separa la Costiera dei Cech dalla Valle dei Ratti.
Risalendo i prati, raggiungiamo la pista che sale da Mello. Eccoci, ora, di fronte ad un primo dilemma: tornare per la via più diretta a Mello, magari dopo una visita ai prati superiori, o prolungare l’anello? Nel primo caso sfruttiamo un sentiero che scende, diretto, alla parte alta del paese. Della seconda possibilità diremo più avanti. Troviamo il sentiero scendendo per un breve tratto lungo la carrozzabile Mello-Poira: se ne stacca, sulla destra, e scende diretto nel bosco. Più in basso intercetta di nuovo la pista, ripartendo sul lato opposto, e ci porta alla contrada Pusterla, dalla quale scendiamo rapidamente alla chiesa, recuperando l’automobile. Ovviamente potremmo sfruttare questo sentiero anche per salire a Poira.
Vediamo, ora, la seconda possibilità. Raggiunta, dalla parte bassa dei prati di Poira di Fuori, la pista che sale da Mello, dobbiamo cercare una traccia di sentiero (poco evidente, per la verità), che taglia, in direzione est, i prati a monte della pista, per effettuare la traversata alla parte orientale dei prati di Poira. La traversata può seguire due itinerari: il primo, più alto, passa per le baite di Pegola (m. 1103), poste nei pressi di una sorta di porta collocata fra la modesta elevazione interamente occupata dalla pineta, a destra, ed il versante montuoso, a sinistra. La seconda possibilità, invece passa per il cuore stesso della pineta.
Vediamo come regolarci se scegliamo la prima. Dobbiamo seguire l’ultimo tratto, in salita, della carrozzabile, prendendo a destra e cercando, alle spalle delle baite più alte, una traccia di sentiero che risale i prati in diagonale, in direzione del nucleo di Pégola. È possibile raggiungere Pegola anche su una traccia di sentiero che resta più bassa, più o meno al centro della fascia di prati, e che passa per un grande masso solitario, cui fa compagnia una tenera betulla. A Pegola troviamo anche una simpatica perla di saggezza popolare, scritta sulla parete di una baita: “El sùu s’è da ciapàl quent ch’al ghè, la geent s’è da tegnéla coma l’è”, vale a dire: “Il sole bisogna prenderlo quando c’è, la gente bisogna tenerla così com’è”. Un chiaro invito alla tolleranza reciproca nei rapporti interpersonali, da raccogliere e meditare.


Pegola

Oltre le baite, troviamo la poco pronunciata sella, valicata la quale troviamo una pista sterrata: seguendola verso destra, raggiungiamo la parte orientale dei prati di Poira, e troviamo un bivio: prendendo a sinistra ci portiamo alla splendida chiesetta di S. Abbondio, inaugurata il 21 luglio del 2002, mentre prendendo a destra passiamo per la località le Città ed alla fine raggiungiamo il punto in cui la pista comincia a scendere verso Mello (si tratta, infatti, del ramo secondario, orientale, che si stacca dalla pista Mello-Poira all’ultimo tornante sinistrorso).
Ma vediamo la seconda possibilità di traversata ovest-est dei prati di Poira di Mello. Questa seconda possibilità ci porta nel cuore della bellissima pineta, che ricopre il modesto dosso (m. 1118) a sud di Pegola. In questo secondo caso, dobbiamo rimanere più sulla destra (direzione est), risalendo i prati fino a trovare la partenza di una pista che attraversa la pineta. Si tratta della stessa pista che raggiungiamo passando per Pegola: seguendola, dunque, possiamo visitare S. Margherita o portarci alle Città.
Come tornare a Mello? Se vogliamo evitare una noiosa discesa che sfrutta interamente la pista, teniamo presente che, poco oltre il punto in cui questa si congiunge con la pista principale Mello-Poira troviamo, sulla sinistra della carreggiata, la partenza di una mulattiera che scende nel bosco. Si tratta della strada vecchia per Poira, che seguiamo per un tratto, per poi piegare a sinistra e scendere, sfruttando un sentiero, al nucleo di baite di Rampione. Qui troviamo una pista che rimane nel bosco e scende ad intercettare la carrozzabile Mello-Poira a poca distanza dalla sua partenza.
Dopo aver illustrato i diversi modi di chiudere l’anello escursionistico Mello-Poira, accenniamo ad alcune possibilità di prosecuzione dell’escursione partendo da Poira. Prendiamo come riferimento la pista che corre sotto la bocchetta di Pegola. Abbiamo visto che seguendola in discesa ci porta a S. Margherita ed alle Città. Se, invece, la seguiamo in salita, ci porta al punto di partenza di una nuova pista tagliafuoco, tracciata di recente, che, dopo un primo tratto verso nord est, piega ad ovest-nord-ovest, passa per la località Poncio (m. 1263), piega a destra e prosegue nella salita, raggiungendo la parte bassa dei prati Ovest (m. 1420) e proseguendo verso est.
Ai prati Ovest possiamo anche giungere staccandoci dalla pista tagliafuoco, sulla destra, poco dopo il secondo tornante sinistrorso, quando troviamo la partenza di un sentierino, piuttosto ripido, che sale nel bosco per un buon tratto, ed intercetta, alla fine, la pista proprio in corrispondenza dei prati. La pista prosegue in direzione est, mantenendo la quota 1430-1450 e quindi passando più in basso rispetto all’alpe Pre Soccio. Se la seguiamo per un buon tratto, raggiungeremo il punto in cui sulla sinistra si stacca, ed è ben visibile, il sentiero che sale proprio a Pre Soccio. Guardando invece a destra, vedremo il medesimo sentiero che scende, diretto, nel bosco. Se lo seguiamo, dopo una ripida discesa ci ritroveremo alla splendida radura della Zocca del Lupo, che tagliamo da sinistra a destra, per riprendere la discesa che termina non lontano dalla chiesetta di S. Abbondio.


Sant'Abbondio

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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