GALLERIA DI IMMAGINI; CARTA DEL PERCORSO


Apri qui una fotomappa dei sentieri a monte di Prata Camportaccio

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Prata Camportaccio-Dona-Sito delle Incisioni rupestri-Lottano-Prata Camportaccio
2h
320
T
SINTESI. Percorriamo la ss 36 dello Spluga in direzione di Chiavenna e, poco prima di raggiungere la cittadina, la lasciamo prendendo a destra quando troviamo l'indicazione per Prata Camportaccio. Superato un sottopasso, prendiamo a destra e, dopo una curva a sinistra, ci immettiamo su una strada che corre in piano, seguendola verso destra. La lasciamo alla prima deviazione a sinistra e saliamo diritti giungendo in vista dell'imponente campanile della chiesa di S. Eusebio. Qui possiamo parcheggiare all'ingresso del cimitero (m. 354). Ci incamminiano portandoci verso sinistra alla stradina che si affaccia sulla piazza centrale del paese, con il monumento ai caduti. Senza scendere alla piazza, saliamo lungo la via Alfonso Ghezzi, passando a sinistra di un rustico caratterizzato da ballatoi in legno. Poco più in alto, sulla facciata di una casa sulla sinistra, si legge "Lottano", con una freccia che ne indica la direzione. Accanto alla casa, due carteli escursionistici. Quello di sinistra indica Dona, Lottano ed Uschione, ed è posto all'imbocco di un sentiero che sale alle spalle di alcuni rustici, in una fascia di prati, fino ad intercettare la carrozzabile che da Prata sale ad Unscione. La seguiamo procedendo diritti per un tratto e passando a destra di un gruppo di baite. Appena possibile la lasciamo imboccando un sentierino che se ne stacca sulla sinistra, traversando, fra muretti e secco, al nucleo di bate di Dona (m. 430). Qui pieghiamo a destra e saliamo di nuovo fra le baite ed i muretti a secco fino ad intercettare la carrozzabile, seguendola poi in salita verso sinistra. Al primo tornante dx la lasciamo, seguendo il cartello del sentiero B6, che dà Chiavenna a 30 minuti. Sotto il cartello, un pannello indica le Incisioni Rupestri che nel 1978 alcuni studenti della scuole media Garibaldi scoprirono sul sentiero che collega Chiavenna a Dona, una serie di incisioni a lancia, risalenti alla tarda età del bronzo o alla prima età del ferro, quindi le più antiche rinvenute in Valchiavenna. Il sentiero sale fra muretti a secco nella fitta selva, poi traversa in piano, verso nord. Passiamo così a lato di una fenditura nella roccia, una vecchia cava di pietra ollare. la successiva discesa ci porta sul bordo di una grande falesia che strapiomba sulla piana di Chiavenna. Qui si trovano le incisioni rupestri, tre lance con punte rivolte verso sud-ovest, non segnalate per evitare che si moltiplico i gesti di danneggiamento già attuati (evitare di affacciarsi sul bordo molto esposto). Il sentiero lascia poi il ciglio della falesia e rientra nella selva, passando fra alcuni grandi massi (segnavia rosso-bianco-rossi), sempre verso nord. Passiamo così sotto un vecchio piano inclinato ENEL dove passava la condotta forzata da Lottano al fondovalle, poi rimossa. Dopo qualche saliscendi, siamo ad un bivio, al quale lasciamo il sentiero principale che traversa verso il Deserto di Chiavenna ed imbocchiamo il sentiero, a tratti sporco, che sale deciso a destra, verso sud-sud-est, ripassando sotto il piano inclinato ENEL e procedendo diritto fino ad intercettare, ad una piazzola, la carrozzabile Prata-Uschione, in corrispondenza di un tornante dx (per chi sale). La seguiamo salendo e, dopo pochi tornanti, troviamo sulla destra il cartello che segnala il nucleo di Lottano (m. 654). Lasciamo qui la carrozzabile seguendo una stradina che porta ad una piazzola sul limite di Lottano. Dalla piazzola prendiamo a destra, seguendo il viottolo che passa a sinistra delle baite arroccate presso la chiesetta, fino ad un gruppo di cartello, che segnala la partenza, sulla destra, della mulattiera che scende a Dona, data a 20 minuti. Lasciamo il viottolo e scendiamo verso sud-est sulla larga mulattiera, a lato di un muretto a secco, fino ad entrare nella selva, per poi piegare a destra e scendere verso ovest fino ad un nucleo di baite. Superato un suggestivo passaggio scavato in un roccione, passiamo a destra delle baite e, ignorato un sentiero che traversa in piano verso destra, proseguiamo nella discesa, diritti, con un tratto ben scalinato, fino ad uscire dalla selva ad una piazzola a destra del torrente Schiesone. Procedendo diritti passiamo a sinistra di un grande rustico ed imbocchiamo una stradina che dopo poche decine di metri si immette sulla carrozzabile Prata-Uschione. La seguiamo scendendo diritti e ripassando a valle di Dona, che resta alla nostra destra, fino alla curva a sinistra dove ritroviamo il sentiero che sale dal centro di Prata. Lo imbocchiamo ridiscendendo alla chiesa di S. Eusebio ed all'automobile.


Prata Camportaccio dal sentiero per Dona

A monte di Prata Camportaccio, in Valchiavenna, sul versente settentrionale della fiabesca e misteriosa Val Schiesone, si trovano i nuclei di Dona e Lottano, che regalano scorsi e suggestioni paesaggistiche e storiche. Una rilassante camminata, godibilissima in autunno, inverno e primavera, ci permette di visitarli.
Percorriamo la ss 36 dello Spluga in direzione di Chiavenna e, poco prima di raggiungere la cittadina, la lasciamo prendendo a destra quando troviamo l'indicazione per Prata Camportaccio. Superato un sottopasso, prendiamo a destra e, dopo una curva a sinistra, ci immettiamo su una strada che corre in piano, seguendola verso destra. La lasciamo alla prima deviazione a sinistra e saliamo diritti giungendo in vista dell'imponente campanile della chiesa di S. Eusebio. Qui possiamo parcheggiare all'ingresso del cimitero (m. 354).


Dona

Ci incamminiano portandoci verso sinistra alla stradina che si affaccia sulla piazza centrale del paese, con il monumento ai caduti. Senza scendere alla piazza, saliamo lungo la via Alfonso Ghezzi, passando a sinistra di un rustico caratterizzato da ballatoi in legno. Poco più in alto, sulla facciata di una casa sulla sinistra, si legge "Lottano", con una freccia che ne indica la direzione. Accanto alla casa, due carteli escursionistici. Quello di sinistra indica Dona, Lottano ed Uschione, ed è posto all'imbocco di un sentiero che sale alle spalle di alcuni rustici, in una fascia di prati, fino ad intercettare la carrozzabile che da Prata sale ad Unscione. La seguiamo procedendo diritti per un tratto e passando a destra di un gruppo di baite. Appena possibile la lasciamo imboccando un sentierino che se ne stacca sulla sinistra, traversando, fra muretti e secco, al nucleo di Dona (m. 430), oggi grumo di baite, un tempo sede di un importante monastero.


Dona

Qui, infatti, in età medievale sorse un monastero benedettino maschile, di regola cistercense o benedettina. Fu fondato nell'ultimo quarto del secolo XII da un religioso, Olderico, che lo storico settecentesco Francesco Saverio Quadrio ritiene proveniente dal monastero di San Fedele di Samolaco. Il 3 luglio 1185 il monastero ricevette in dono dall'imperatore Federico I un terreno e un campo. Papa Urbano III conferma la sua istituzione nel 1187, attribuendole diverse terre, fra cui quella di Lottano ("Loteno"). Nel 1216 era costituto dall'abate,da tre monaci e da cinque conversi. Nel 1254 è attestata la presenza di cinque religiosi, e così nel 1316. La visita pastorale del Vescovo di Como Landriani nel 1444, però, trova nel monastero solo un professo ed un converso, mentre manca l'abate, Giovanni "de Isardis" di Treviglio. Ultimo abate regolare è stato Luca da Oggiono, tra il 1454 ed il 1473, con un solo monaco professo e due servitori. Nel 1474 succedeva al defunto abate Luca un commendatario, Giovanni "de Prata". Dopo la sua morte iniziò un periodo di vacanza, fino alla soppressione.


Dona

Dona non rimase però deserta: dalla statistica curata dal Prefetto Scelsi nel 1866, infatti, apprendiamo che nel nucleo vivevano 57 persone (20 maschi e 37 donne, 40 celibi, 12 coniugati e 5 vedovi), in 11 case (di cui 2 vuote). Il numero di famiglie era di 11.


Apri qui una panoramica da Dona

Alle baite di Dona pieghiamo a destra e saliamo di nuovo fra le baite ed i muretti a secco fino ad intercettare la carrozzabile, seguendola poi in salita verso sinistra.


Falesia

Al primo tornante dx la lasciamo, seguendo il cartello del sentiero B6, che dà Chiavenna a 30 minuti. Sotto il cartello, un pannello indica le Incisioni Rupestri che nel 1978 alcuni studenti della scuole media Garibaldi scoprirono sul sentiero che collega Chiavenna a Dona, una serie di incisioni a lancia, risalenti alla tarda età del bronzo o alla prima età del ferro, quindi le più antiche rinvenute in Valchiavenna. Il sentiero sale fra muretti a secco nella fitta selva, poi traversa in piano, verso nord. Passiamo così a lato di una fenditura nella roccia, una vecchia cava di pietra ollare. La successiva discesa ci porta sul bordo di una grande falesia che strapiomba sulla piana di Chiavenna.


Sentiero Dona-Chiavenna

Qui si trovano le incisioni rupestri, tre lance con punte rivolte verso sud-ovest, non segnalate per evitare che si moltiplico i gesti di danneggiamento già attuati (evitare di affacciarsi sul bordo molto esposto). Il sentiero lascia poi il ciglio della falesia e rientra nella selva, passando fra alcuni grandi massi (segnavia rosso-bianco-rossi), sempre verso nord. Passiamo così sotto un vecchio piano inclinato ENEL dove passava la condotta forzata da Lottano al fondovalle, poi rimossa.


Sentiero Dona-Chiavenna

Dopo qualche saliscendi, siamo ad un bivio, al quale lasciamo il sentiero principale che traversa verso il Deserto di Chiavenna ed imbocchiamo il sentiero, a tratti sporco, che sale deciso a destra, verso sud-sud-est, ripassando sotto il piano inclinato ENEL e procedendo diritto fino ad intercettare, ad una piazzola, la carrozzabile Prata-Uschione, in corrispondenza di un tornante dx (per chi sale). La seguiamo salendo e, dopo pochi tornanti, troviamo sulla destra il cartello che segnala il nucleo di Lottano (m. 654). Lasciamo qui la carrozzabile seguendo una stradina che porta ad una piazzola sul limite di Lottano.


Sentiero Dona-Chiavenna

Lottano (o Lotteno, m. 654) è una frazione di Prata, posta su un incantevole ripiano di prati ritagliato sull'aspro versante settentrionale della Val Schiesone, al riparo dalle violente piene dell'omonimo torrente che, dal 1700 al 1953, hanno più volte flagellato il fondovalle. La vicenda umana di questi monti risale ben al di qua delle soglie della storia, come testimoniano le incisioni rupestri trovate su una rupe posta un po' più in basso, presso la frazione di Dona. In tempi decisamente più recenti la felice posizione spiega perché nei secoli passati vi dimorassero molte più persone di quanto oggi si potrebbe immaginare. Nel 1861, per esempio, vi abitavano 240 persone, un quarto della popolazione complessiva di Prata Camportaccio. La statistica curata dal prefetto Scelsi, nel 1866, registra a Lottano 247 persone (il nucleo centrale di Prata, per avere un'idea comparativa, ne contava 130), 129 maschi e 118 femmine, di cui 156 celibi e 72 coniugati.


Apri qui una panoramica di Lottano (nucleo centrale)

Le case erano 35, di cui 4 vuote, mentre le famiglie erano 49. Il lavoro di dissodamento che rese disponibili i prati si dovette, nel XIII secolo, all'iniziativa dei monaci cistercensi della vicina (più in basso, a monte del centro di Prata Camportaccio) abbazia di Dona, edificata nel 1178, che ne deteneva il possesso. L'etimo del nome, peraltro variamente attestato (Lottano, Lotano, Lotteno e Lodeno) rimanda a tale opera di dissodamento. Tre sono i nuclei dell'insediamento. Quello centrale è raccolto attorno alla chiesetta dedicata al Sacro Cuore di Gesù ed a Pasquale Baylon, costruita nel 1799 (il più recente restauro è del 2009). Ad est del centro sta un secondo gruppo di baite, alcune ben ristrutturate. Sulla prima che incontriamo si legge ancora la scritta "Osteria". Sul lato opposto, infine, presso il punto di arrivo della carrozzabile, sta un gruppo di baite dall'aspetto più dimesso. Su una parete però sopravvive un dpinto di Madonna con Bambino.


Lottano (nucleo meridionale)

Dalla piazzola del parcheggio di Lottano prendiamo a destra, seguendo il viottolo che passa a sinistra delle baite arroccate presso la chiesetta, fino ad un gruppo di cartello, che segnala la partenza, sulla destra, della mulattiera che scende a Dona, data a 20 minuti. Lasciamo il viottolo e scendiamo verso sud-est sulla larga mulattiera, a lato di un muretto a secco, fino ad entrare nella selva, per poi piegare a destra e scendere verso ovest fino ad un nucleo di baite. Superato un suggestivo passaggio scavato in un roccione, passiamo a destra delle baite e, ignorato un sentiero che traversa in piano verso destra, proseguiamo nella discesa, diritti, con un tratto ben scalinato, fino ad uscire dalla selva ad una piazzola a destra del torrente Schiesone. Procedendo diritti passiamo a sinistra di un grande rustico ed imbocchiamo una stradina che dopo poche decine di metri si immette sulla carrozzabile Prata-Uschione. La seguiamo scendendo diritti e ripassando a valle di Dona, che resta alla nostra destra, fino alla curva a sinistra dove ritroviamo il sentiero che sale dal centro di Prata. Lo imbocchiamo ridiscendendo alla chiesa di S. Eusebio ed all'automobile.


Lottano

CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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