Cliccando sui link nell'elenco dei comuni qui sotto riportato puoi raggiungere il riquadro con le relative notizie tratte da quest'opera

Albaredo
Alberedo (Alberetum). Alberedo è la quinta Comunità [della quadra di Morbegno], per cui passa la reale e trita Via, che per la Montagna di San Marco in Val Brembana conduce.”
Albosaggia
Albosagia (Albosagia). Albosagia fu così nominata quasi Alpes Agia: da che si sa, che gli Antichi, e in particolare ne' Medii Tempi Alpa, e Alba nominavano i Monti. L'aggiunto Agia, o Santa fu poi dato a tal Terra, perchè quivi era la Valle de' Mani, detta pur oggi Val Mane, dove si faceva a quell'Anime sacrifizio: e sceso Gesù Cristo a rinnovare con la vera Religione il Mondo, ivi per avventura entrò questa da prima: poichè vi ha tuttavia una Chiesa di San Salvatore, più volte rifatta, e d'antichissimi tempi, ch'era già Parrocchia Comune allora di varie Terre e del Bergamasco, e della Valtellina. Quattro Quadre costituiscono questa Comunità, che sono la Superiore, che abbraccia Cantone, Contrada della suddetta Val Mane, i Paribelli, e que' della Motta: la Inferiore, dove sono i Moizi, e i Delini: Carasale, dov'era il Castello de' Quadrii, del qual pur si vede la Torre, or da' Paribelli posseduta, e Carbonera. Tutte questa Contrade ebbono il loro nome dalle illustri Famiglie, che vi fiorirono, alcune delle quali pur or vi fioriscono, come i Paribelli, i Petrucci ec. e già gl'Umbiavadi erano pur naturali di questo Luogo, come da più Instrumenti si trae. Ha tale Comunità Compagnìa intera di Milizia, come gli altri Luoghi più considerevoli della Valle; e in Albosagia risiede pur ordinariamente un Console di Giustizia.”
Andalo
Aprica

Ardenno

“Ardeno (Ardena) Innocentemente si è scritto da alcuni essere stato tal luogo così nominato dall'Ardere per motivo del troppo caldo, che vi si prova. Diana è quella divinità, di cui gli Antichi resero il nome per Ardoina, Arduena, Artuenna. Arten, o meglio Harten in antichissima Lingua Teutonica voleva dire Foresta, come testifica il Wachter onde Hartuenna, o Hartuena, indi Harduenna, e Arduena veniva Diana appellata, quasi Dea delle Selve. Da ciò fu questo Luogo nomato, che trovo per antico latinamente essersi detto Ardena per contrazione di Arduena: perchè quivi quella Dea venir doveva adorata. La positura stessa di questo Luogo situato in un ridosso di Monte, dove forma quasi il collo d'un piede, dà a vedere, ch'ivi esser doveva ab antico Foresta. Nella Pianura ci era altresì un castello fabbricatovi dalla Famiglia de' Capitanei: e nel monte un altro ve n'aveva, chiamato il Castello di San Lucio. Le Contrade ad esso Ardeno congiunte in Comunità, nella schiena del Monte Gadio, Piazzalonga, Plota Biolo, Scheneno, la Fossa, e in Pianura il Masino, che trae dal Fiume il suo nome; e montando in sul Monte, si trova Pelasco, che di dietro gli resta.”
Bema
"Alla detta Valle è contigua la Valle del Bitto, dal Fiume indi uscente nomata, per la quale altresì a' Bergamaschi si passa per Via a quest'effetto da' Veneti mantenuta. Nel Destro Lato di questa vi ha Bema, a cui s'aspetta Taida, altra Contrada situata nell'opposta Riva. Quivi sopra Morbegno, e sotto al Luogo chiamato Dosso vi era già un Castello, come consta da un Documento esistente presso il Fontana."
Bianzone
"Bianzone (Bilitio). Bianzone è l'ultima Comunità del Terziero Superiore. Nel Monte, che a questo Luogo sovrasta, chiamato Imina era collocato già un Forte, con una Torre. Ad esso sono congiunti due altri Villaggi, che sono Baratta, e Placeda."

Berbenno

Berbeno (Bertena, o Berbena). Di questo Luogo si è già parlato altrove alcun poco. Esso ha nove Contrade a se sottoposte, che sono Polagia, Priviolo, Sgima, Du sone, Sedurno, Rogoledo, Sogno, Muscio, Lescuno, Bulgaro, San Pietro, Pedemonte, Monistero, e Marogia. Il Finale, Fiume non povero, ne taglia per mezzo questa Comunità. Sotto a Berbeno presso alla Chiesa di San Michele, or rovinata, vi era un Castello col nome di Rocca Scissa: un altro ne aveva nella sommità del Monte sopra Dusone, col nome di Castello di San Gregorio per la Chiesa a tal Santo intitolata, ivi racchiusa, o con altro nome il Castello Mongiardino, in cui tuttavia la Cisterna si vede co' suoi Condotti, che degna è d'osservazione per que' tempi: poiché essendo il Monte Isolato; ed essa posta nell'Apice di esso nel Cuor del Castello, da qualunque parte, che vi traessero di fuori l'acqua, di non mediocre saputa, e artifizio era stato loro bisogno. Altro Castello in capo alla Contrada di Polagia verso Postalesio pur era, di cui le massiccie fondamenta, che estano, fan chiara fede: e chiamasi in oggi pur Castellaccio. Per avventura era un Forte avanzato, comandato dal Castello di S. Gregorio, da cui non è più distante, che mille passi. Seguiva poi al detto Castellaccio in distanza di mezzo miglio altra Torre, appellata la Guardia, nome, che tuttavia ritiene: e questa pure rimaneva, come il detto Castellaccio, sotto l'occhio del Maggior Castello di San Gregorio; ed era in que' tempi alla riva del Fiume di Postalesio, come che più non lo sia, per aver questo mutato il Letto. È osservabile, che nella Chiesa del Castello di San Gregorio vi era pure il Cimiterio annesso, dove si seppellivano i Morti, e dove molte Ossa si veggono. Ciò mi conferma nell'opinione, che antichissima Città più tosto fosse il detto Castello, che Fortezza a bello studio per tal fine formata: da che nelle sommità appunto de' Colli era uso presso gli Antichi di fondare le loro Abitazioni; ma che poi per multiplicazion delle Genti, e per altre ragioni, si sia quella Popolazione portata sotto esso Castello più al basso. Fiorironvi quivi le Famiglie Capitanei, Carbonera, Colla, Fondra, Noghera, Odescalchi, Perari, Ranzetti, Vassalli ec.”
Bormio
Il Contado di Bormio è il Confine, e il Termine della Valtellina ugualmente, che dell'Italia, il quale dal Settentrione, mediante i Retici Gioghi, da' Germani e da' Reti l'una e l'altra divide. Dall'Oriente ha i Veneziani, e i Tirolesi, a' quali per la Val Furva, e per il Monte Gavio si passa, Strada in oggi scoscesa, e per le nevi difficile; ma da' Romani ab antico assai frequentata. Dall'Occidente per una Valle, oscura veramente, ed angusta, ma pur di Terre, e di Borghi assai zeppa, confina con gli Engaddini: e fa via altresì a Poschiavo; e dal Mezzogiorno si continua colla Valtellina, di cui è Parte: nè cominciò a far Governo da sè, che quando smembrato da essa, ne furono i Venosta dagl'Imperadori investiti: e fu tal Porzione per ciò da loro eretta in Contado. Esso è diviso in cinque Comunità, che sono Bormio, la Val Furva, la Valle di Pedenosso, la Valle di Cepina, e la Valle di Luvino: le quali cinque Comunità comprese erano dagli Antichi sotto il nome di Breoni o Breuni: e tali cinque Comunità sono da alte Montagne all'intorno circondate per modo, che non lasciano che una sola apertura, chiamata la Serra, per dove l'Adda nel rimanente della Valtellina trapassa, con a lato contigua sul Piè del Monte la Via.
Bormio (Breunum) in Tedesco Worms, giace in una pianura al Piè de' predetti Retici Gioghi, in capo alle dette Valli, o più tosto nel cuore delle medesime situato, onde quasi da Centro si partono. L'Adda da un lato, e il Fredolfo da un altro lo chiudono, che non molto sot­to esso confondono le loro acque. Fu Luogo assai popolato, e a sofficienza ampio, a cui giustamente però il nome di Città conveniva; e ch'era già di varii Castelli, e Fortezze all'intorno munito. Veggonvisi in fatti pur ora diverse Torri all'intorno, che sono però più per segnale dell'antica sua Nobiltà, che per servirgli di presente a difesa: e sul Ridosso del Monte, che il fiancheggia dal Settentrione, vi si conservano altresì le rovine d'un buon Castello, ch'ivi era, con una Torre separata, e da un lato, che imbocca colla veduta la Valle per guardia. Nella Pianura poi dall'opposto Fianco un Forte vi era, che dal Duca di Feria, che ve l'aveva fatto costruire, preso aveva il suo Nome. Fu anche Luogo assai ricco, dove fioriva maravigliosamente il Commercio: da che ivi facevano scala tutte le Merci, che dall'Italia alla Germania passavano; e da questa all'Italia: onde pure una magnifica, e gran Dogana ivi tuttavia resta, compassionevole avanzo, e indizio di quel, ch'era una volta. Ebbe quivi altresì molte illustri Famiglie, che grandeggiavano ne' tempi andati, fralle quali trovo in antiche Carte specificati particolarmente gli Agnelli, gli Alberti, gli Andreani, gli Anesini, oggi Nesini chiamati, gli Angeli, gli Arrivabeni, i Bontempi, i Casolari, i Caspani, i Clari, i Coleoni, i Conforti, i Cremona, i Curti, i Diviziani, i Ferravi, i Fini, i Fiorini, i Fogaroli, i Fogliani, i Furvi, i Giannazzini, i Giuliani, i Gollredi, glimeldi, i de Marchis, i Marioli, i Moresi, i Murchii, i Pascolini, i Peri, i Presta, i Sermondi, i Zenoni, i Zucchi.

A Bormio s'aspettano anche i Villaggi, o Terre di Piazza, Piatta, Oga, e Fumarogo, che con esso una sola Comunità costituiscono.

Buglio

Buglio (Bulium). Questo Luogo, che è posto in sul Monte aveva pure un nobil Castello, come si ricava da un Confesso fatto da Gaspare Rusca Figliuol di Lottieri, come Cessionario della Taglia imposta dal Comune di Como per la Custodia di esso Castello negli Anni 1327 e 1328. Con Buglio conviene altresì Villapinta, altra Contrada, al Piano situata, a formarne la Comunità. Quivi fiorivano i Bordoni, i Musacii, i Rossetti ec. ”
Campodolcino
Caiolo
Cajolo (Cajolum). Anticamente questa era la Comunità di Soltogio, Luogo non mediocre, ma rovinato: e quivi era altresì un Forte con Torre: ma il Tempo avendo tutto distrutto, vi è succeduto Cajolo a formarla, con quattro altre Vicinanze, che sono i Liguri, corrottamente oggi Liuri detti dalla Valle, che abitano, onde n'esce un Fiumicello del medesimo nome, Liguro detto; Pransera, Lottieri, e Nogaredo. I Liguri, i Lottieri, i Tettamananzii erano Famiglie in que' Luoghi considerevoli, e illustri.”
Caspoggio

Civo

"Clivio è pure antichissimo Luogo. A questa Comunità è inserita quella di Caspano, a cui fece il nome qualche Greco Catapane, o sia capitaneo che là si ricoverò; onde la Famiglia Caspani che ivi abitava, trasse sua origine. Fu di poi anche Patria degli Alamanni, de' Malacridi, e de' Paravicini Bedolio, onde il ramo de' Paravicini Bedolini è venuto, la Casa del Pico, la Casa del Sasso, Roncaglia di sopra, Roncaglia di sotto, Tovate cosi dal vicin torrente appellato, Chempo, Vallate, Nogaredo, Serone, Selva Piana, Acqua Marzia, e Cevo nella Valle del Masino, tutte queste Contrade concorrono pur similmente a formare la detta Comunità."

Cataeggio e San Martino

Castione
Castiglione (Castrum Sthiliconis). Castiglione detto di Sotto a differenza d'un altro di Sopra, di cui s'è già parlato, era già ridotto ne' Secoli Medii a non esser più che Villaggio alla Comunità d'Andevenno suggetto. Quest'ultimo Luogo, di cui s'è altrove pur favellato, era già cinto di Mura a maniera di buona Città, con Torri, e Fosse: nè molto da se lontano aveva un Castello detto del Leone, che vi era stato già da' Capitanei ristorato, con altra Torre di qua dall'Adda, appellata del Larice. Ma avendo questo gran Fiume per escrescenza cangiato Letto, e cacciatosi tra mezzo ad esso Castello, e Andevenno, con attaccare esso Castello a Cajolo, d'ond'era da prima diviso; nè rimanendo più, che gli Avanzi d'una rovinosa Torre; oggi non più di Andevenno, ma di Cajolo essa Torre si noma. Un altra Torre aveva pur Andevenno a mezzo il Monte, sopra Castiglione, di cui appajono le reliquie. Ma distrutto tal Luogo, come altrove s'è detto; e sol poche Case avanzatene, è succeduto in suo luogo nel Primato il predetto Castiglione. Quattro però sono le Quadre, che constituiscono così fatta Comunità. La prima è il detto Castiglione: la seconda è formata di due oggi Ville Andevenno, e Vendulo; la terza è formata di tre Contrade, che sono Grisone, i Moroni, e Piatta: l'ultima è la Quadra del Monte, di due Contrade composta, che sono Soverno, e i Perari. In questa Comunità trovo, che già vi fiorirono i Beccaria, gli Olmi, i Paravicini, i Perari ec.”
Castello dell'Acqua
Cedrasco
Cidrasco (Cidrascum). Cidrasco, oltre a sè, ha pur la Vicinanza del Monte Spineta, o sia i Massoni di qua dall'Adda, congiunti a formarne la Comunità. Il Fiume, che le scorre vicino, è pur detto Cedrasco.”
Chiavenna
Chiavenna (Clavena). Di questo Luogo, Tedescamente appellato Cleven, e situato su l'una e l'altra Riva della Mera, si fa menzione da Antonino nel suo Itinerario; esso in oggi pur è frequente di Popolo, e nobile per lo Commerzio, che dalla Germania all'Italia indi passa. Era altresì ben munito di Mura, e aveva forte Castello, come altrove si è detto. Allo stesso Luogo s'aspettano le Vicinanze Betto, Dragonera, il Crotto, Maina, Campadello, Pianazzola, Orello, Piano, e Capiola Fiorirono in Chiavenna i Balbiani, i Foichi, i Giani, i Grassi."
Cercino
Chiesa in Valmalenco

Chiuro

“Chiuro (Care). Chiuro, non ostante che ab antico fosse Luogo assai ragguardevole, il tempo a ogni modo, e le Guerre ridotto l'avevano presso che al niente: e in iscambio cresciuta era Ghiera, (Glera) Terra indi non molto discosta, che fino a Nivola si stendeva, la quale non era che una Contrada di essa Ghiera così nominata dalla nobil Famiglia, Nivola, ch'ivi abitava, come da più Documenti si trae da me non sol veduti, ma letti. In Ghiera però facevano lor Residenza i Vicarii de' Governatori della Valle ai Tempi de' Duchi. Ma l'inondazioni, e le rovine da' Fiumi portate, e l'aria stessa indi fatta mal sana, e di poi l'incendio, a cui da' Grigioni fu posta, avendola al niente ridotta, senz'altro lasciarvi, che le rovine della Chiesa Maggiore, a S. Andrea intitolata, ha servito co' danni suoi all'accrescimento di Chiuro. Quivi aveva un Castello con Torre, che tuttavia in gran parte rimane, fabbricatovi da Stefano Quadrio, che fatto sua abitazione l'aveva, per villeggiarvi. A Chiuro però sono ora aggregati i Luoghi Castiglione detto di sopra, dove una gran Torre altresì ha, dallo stesso Stefano edificata; il Castello dell' Aqua, così detto da' Signori dell'Acqua, che ivi avevano una forte Rocca, e n'eran padroni: un de' quali, che fu Giocomo, trovo, che fu Podestà di Cremona nel 1300, sebbene in oggi non altro che una rovinosa Torre n'appare; gli Scalvini, i Ponziarj, e una Parte della Valle Malgina. Quivi fiorirono intanto i Bruga, i Corbella, i Dordi, i Gatti, i Giudici, i Quadrii, i Rusca, i Visconti ec. E in Gera vi fiorirono già i Belvisi, ond'ebbe la Valle di Belviso il suo nome, i Nivola ec.”

Campo Tartano

Cino
"Cino, unitamente con diverse Famiglie qua e là sparse, forma l'ottava Comunità. Quivi era pure un castello, le cui rovine tuttavia si veggono."

Colorina

Colorina (Colorina). Colorina è l'ultima delle Comunità del Terziero di Mezzo; a cui sono cinque altri Luoghi congiunti: e sono la Valle, Poyra, San Giacomo; e al Monte, Rodolo, la Corna, e il Monte d'Onona.”

Cosio Valtellino

Cosio Valtellino (Cosce). Cosio Valtellino era un tempo Sede Pretoria, ed è de' più antichi Luoghi della Valle, che già giaceva al Piano: e sopra il Dosso del Monte, che gli sovrasta, un fortissimo Castello vi aveva già Signoria de' Visdomini. Con esso concorrono a formare la nona Comunità Sacco di sopra, e Sacco di sotto, che sono al Monte; onde la Famiglia nobilissima de' Conti di Sacco uscì: e Rogoledo, Piantina, Planio, e Vallate, che sono al Piano.
Dazio
"Fu questo Luogo cosi nominato perchè quivi pagar si soleva la Gabella al Principe per quegli Armenti, che in detta Valle, e ne' Monti del Masino avevano i lor pascoli estivi. Le Contrade, che aggiunte vi sono, son Rovoledo, e Ceredo; nel vicin Monte, che il Colmo di Dazio s'appella, appariscono tuttavia le vestigia d'una rovinata Fortezza, che serviva per dominare tutta quella Valle, e guardarla dalle Scorrerie. Quivi fiorivano le Famiglie Bonaglia, Marchesi, Porcellana, de la Torre, i Vendexe."
Delebio
Dubino
Faedo Valtellino
"Faedo (Faedum). Questa è la minima Comunità di tutta la Valtellina.
Fusine
Fucine (Fucino). Questo Luogo fu così nominato dalla moltitudine delle Fucine, dove vi si travagliavano i metalli dalle Miniere dell'Ambria scavati.  Nel suo Territorio è Val Madre, dove è la Contrada appellata Pizzabella: e d'essa n'esce il Madrasco Fiume; e per essa per non incomoda Via si fa al Territorio di Bergomo breve passaggio.”
Gerola Alta
Gerola (Gerola). Dall'altra Riva del Bitto, al Monte più prossima, è Gerola, che costituisce la sesta Comunità in un co' Villaggi, Piazza, i Rapizzi, i Mazzi, Castello, Lavezzolo, Fossa, Tegiola, Roya, Nansonchio, Casinelle, e Fenile. Ne' Monti del Laghetto, di Picigallo, e di Tronella di questo Comune, vi erano già diverse buone Miniere, o sia Vene di Ferro, come consta da un Instrumento di Vendita d'una Porzione delle medesime, rogato da Abbondio Gaifasso a' 16. di Febbraio del 1398.
Gordona
Grosio
"Grosio (Clusium). Questo Luogo non è distante da Sondalo, che sei Miglia: ed ha diverse Contrade a se suggette, che sono Vernuga, e Rovoledo. Ad esso pure s'aspetta una Valle da Settentrione, longa ben dieci miglia, che felicissima essendo di pascoli, alimenta infinite Greggie; e somministra ogni genere di Grascina a que' Popoli in copia, e ad altri ancora. I Confini di essa si toccano col Monte Davoste, con que' di Poschiavo, e di Bormio: e può comodamente abitarsi per la sua felicità anche nel più rigido Verno. Il Roasco è il Fiume, che tutta la scorre da capo a fondo, il quale accresciuto alla metà di essa di due altri Fonti, esce gonfio poi nel Territorio di Grossoto a deporre le sue Acque nell'Adda. A Grosio s'aspetta altresì Tiolo di Sotto, onde la trita Via.si piglia per lo Monte detto Mortirolo nella Val Camonica. Non molto poi discosto da esso Grosio sopra un vago Rialto, che alla pubblica Via sovrasta, un Castello si vede di grandezza non picciola, dentro al quale la sua Chiesetta era chiusa a San Faustino dedicata, e però detto il Castello di S. Faustino ugualmente, che il Castello di Grosio, che fu lungo tempo Abitazion de' Venosti. La natura, e il sito del Luogo dovette qui persuaderne la Fabbrica; che con doppio ricinto di Mura, con Bastioni, Torri, e Fosse, e coll'Adda stessa ivi derivata l'Arte aveva quasi invincibile reso. E comunque diroccato poi fosse per voler de' Grigioni, a ogni modo il dolor forse di vedere sì bella Fortezza rovinata, fece risparmiarne gran parte: poichè forse di tutte quelle in detta Valle distrutte, niuna è rimasa men disformata, che questa. Altro Luogo fortificato pur quivi aveva sul Ridosso d'un Monte, tral detto Castello, e Grosio dal medesimo Lato, dove una Torre oggi pure si vede, tuttochè tronca. Fiorirono ivi già i Negri, i Venosta, ed altri."
Grosotto
"Grossoto, non ignobile Borgo, non solo posto è in un Terreno assai buono, e fertile; ma fu esso fecondo ancora d'Uomini illustri, come vedremo nel terzo Libro. Esso ha sotto se diverse Contrade, che sono Roncale, Prata, Piazza, e San Sebastiano. Quivi fioriscono ancora gli Omodei, i Rubustelli, gli Stoppani, i Tuana, ec."
Lanzada
Livigno
Madesimo
Mazzo di Valtellina

Mello

"Mello forma la sesta Comunità con Conseglio, cui sovrastava il Castello, de' Vicedomini Domopholi, San Giovanni, Clivasca, Pregrosso, la Valle del Masino, Cataegio, Filolera, Remeno, e San Martino. A Remeno è maraviglioso a vedersi un Sasso formato a maniera di Colosso dell'altezza di quindici braccia, dieci di larghezza, e trentacinque di grossezza. Vicino poi a San Martino sono i celebri Bagni, dal Fiume Masino, ch'indi nasce, appellati, de' quali più Medici, e Storici ne han favellato con lode. In detta Valle è pure una Contrada, Cornolo detta, che non è a veruna Comunità inserita, ma da se stessa si regge. Fiorirono quivi le famiglie Alessandri, Cotta, Marmorola ec."
Mese

Montagna in Valtellina

Montagna (Montanea). Montagna è una Comunità, che di quattro Quadre è costituita. La prima è da' Nobili, che sparsamente nelle loro Case qua e là vivono: la seconda è Surana, e Santa Maria di Perlongo: la terza è Pendolasco, dove era già Castello con Torre, detta del Baone, e il Dosso di Boisio: la quarta detta è Lepuccj, dove è Massarizia, Prata, i Paini, e Sant' Antonio. In Montagna un Castello fu celebre, di cui estano ancora i Rottami, detto Grumello, ch'era della illustre Famiglia di Piro: e un altro ne aveva più sopra in un Colle, a cui il Fiume Davaglione, che il circonda, gli serviva di Fossa, detto di Mancapane. Questo nome fu a' quelli attribuito, ch'ivi eran Padroni, i quali essendo de' Capitanei, detti con nome Greco Catapani, in occasione che da' Capitanei di Sondrio vi furon rinserrati e richiusi, il Volgo mutò loro il nome di Catapani, in Mancapani. A quest'ultima Quadra, s'aspettano pur le Contrade di Spriana, e Marvegia nella Valle di Malenco situate. In questa Comunità vi fiorirono già, i Capitanei, i Chiesa, gl'Interiortuli, i Paini, i Peri, i San Benedetti, i Somazj, i Venosta, ec. La Famiglia di Grumello, Gibellina di Fazione, che per sottarsi alle perpetue vessazioni, si trasportò poi a Bergamo, della quale fu celebre Simone, Presidente, e Capitano della Città di Genova, trasse pure da detto Luogo l'origine sua.”

Morbegno

La prima Comunità di questa Squadra è Morbegno (Morbonia). Il suo nome gli venne per avventura da Morbo: perciocchè essendo da prima edificato, dov'è la Chiesa al presente di San Martino, dove molte Paludi sono, l'Aere vi era cattivo, e pernizioso, per le morbose esalazioni di quelle. Ma in progresso di Tempo a poco a poco ritiratolo verso il Monte, si è reso agli Abitatori più salubre, e più sano. Il Fiume Bitto, che gli scorre nel seno, concorre colle correnti sue Acque a renderlo più ventilato, e più sano. Dall'una, e dall'altra Riva di questo Fiume aveva già due Castelli; e tutto era circondato di forti Mura, le quali or giaciono rovinose. È però Luogo assai mercantile; e ogni Sabbato vi concorrono da' Luoghi ancora lontani molte Genti al Mercato, che vi si tiene. Ad esso s'aspettano ancor le Contrade Camperbolo, la Valle, ed Arsio. In Morbegno però il Podestà fa sua Residenza; dove il Luogo ha dodici Sindaci, ed un Economo detto da lor Canevajo. Fiorirono quivi molte illustri Famiglie, gli Arrigoni, i Bassi, i Brocchi, i Caifassi, i Cavati, i Castelli, i Cossogna, i Donati, i Filipponi, i Fontana, i Foppa, i Forbecheni, i Franzani, i Guarinoni, i Mandelli, i Mazii, i Niguardi, gli Olmi, i Paravicini, i Passamonti, i Peranda, i Pigozzi, i Porri, i Raimondi, i Ruffoni, i Ruschi, gli Schenardi, gli Uberti, ec.

Novate Mezzola

Pedesina
Piantedo

Piateda

Piuro
Poggiridenti
Ponte in Valtellina
Postalesio
Prata Camportaccio
Rogolo

Sirta

Rasura

Samolaco

Sondalo
San Giacomo e Filippo

Sondrio

Talamona

Teglio

Tirano

Torre di Santa Maria
Traona

Tresivio

Verceia

Villa di Tirano

Valdisotto

 

Valdidentro

Escursioni e camminate (consigli ed indicazioni; I miei canali su YouTube: paesi e campane, rifugi e vette, passi e poesie, poesie, musica)
Storia, tradizioni e leggende
Immagini, suoni e parole

La riproduzione della pagina o di sue parti è consentita previa indicazione della fonte e dell'autore
(Massimo Dei Cas, www.paesidivaltellina.it)

Designed by David KohoutCopyright © 2003 - 2024 Massimo Dei Cas