APRI QUI UNA MAPPA DI QUESTI LUOGHI ELABORATA SULLA BASE DI GOOGLE MAP 1, 2 ; CARTA DEI PERCORSI
Punti di partenza ed arrivo |
Tempo necessario |
Dislivello in altezza
in m. |
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti) |
Pilasco-Dazio |
45 min. |
270 |
T |
SINTESI. Appena prima (per chi proviene da Milano) della curva dx del ponte degli archi, che introduce al tirone di Ardenno, lasciamo la ss 38 prendendo a sinistra e seguendo la strada che attraversa la frazione di Pilasco, fino al suo termine, presso il quale parcheggiamo, salendo poi sulla ripida stradetta che passa a destra della chiesetta di Pilasco (m. 304). La stradetta volge a sinistra e prosegue, con fondo in cemento ed alcuni tornanti, lasciando poi il posto ad una larga mulattiera che taglia il fianco settentrionale della Colmem (o Culmine di Dazio). Superata una cappelletta, usciamo dal bosco sul limite orientale della piana di Dazio, confluendo in una pista la quale si immette nella strada sterrata Dazio-Regolido. La percorriamo verso sinistra, in direzione di Dazio e ci immettiamo nella provinciale che da Ganda sale a Dazio. Da qui possiamo portarci in centro al paese. |
Uno degli elementi più caratteristici del paesaggio che
incontra lo sguardo di chi osservi il limite occidentale della media
Valtellina è il Culmine di Dazio, meglio conosciuto come Còlmen.
Il suo panettone boscoso, da sempre, chiude la visuale verso la bassa
Valtellina, regalando, forse, l’impressione che la piana di Ardenno
sia protetta, almeno verso ovest, da un abbraccio materno, anche se,
d’inverno, è proprio la sua mole che le sottrae qualche
ultimo raggio di sole al tramonto.
Proprio sul fianco di questo monte corre una comoda mulattiera che permette
di salire alla piana di Dazio da Pilasco, frazione di Ardenno posta
sulla riva destra del torrente Màsino, all’imbocco della
valle omonima. Pilasco è raggiungibile direttamente dalla ss.
38 staccandosene all’altezza dell’albergo-ristorante Isola
(sulla sinistra, per chi proviene da Milano, subito dopo aver oltrepassato
il punto nel quale la strada statale è scavalcata dal ponte sul
quale corrono i binari della ferrovia), oppure
da Màsino, attraversando, su una passerella, l’omonimo
torrente. Risalendo la strada che porta alla frazione fino al suo termine,
se ci siamo staccati dalla ss. 38, oppure appena oltre il ponte sul
Màsino, ci ritroviamo all’imbocco di una stradina sale
alla chiesetta di san Giuseppe, a 304 metri. Dalla chiesetta il panorama
su Ardenno e sulla media Valtellina fino al colle di Triangia è
davvero suggestivo.
A destra della chiesetta parte una larga mulattiera che, dopo qualche
tornante, si addentra nel bosco, iniziando una lunga traversata e tagliando
il fianco settentrionale che dalla Colmen scende alla parte terminale
della Val Masino. Giunti ad un bivio, dobbiamo scendere leggermente
verso destra, ignorando il sentiero che, alla nostra sinistra, sale
nella cornice di uno splendido bosco. Dal sentiero si vede bene, guardando
verso nord, il paese di Biolo (termine che deriva da “betulleus”, quindi da betulla), all’imbocco della Val Masino.
Il
sentiero prosegue, con tracciato diritto, fino ad una sorta di corridoio
naturale, per sbucare presso la chiesetta sconsacrata di S. Antonio.
Dobbiamo, ora, passare dietro la chiesetta e sotto un grande traliccio,
fino a raggiungere, presso una fontanella datata 1989, ed una cappelletta
con l’affresco dell’Annunciazione a Maria Vergine, la strada
che da Dazio porta a Regolido.
Spendiamo un po’ di tempo in più per visitare questo incantevole
borgo, frazione di Civo: incamminiamoci verso destra fino a raggiungere
le sue case, le sue baite (sulla facciata di una delle quali troveremo
il dipinto della Madonna trafitta da sette spade) e la sua piccola chiesetta.
Il borgo è posto proprio sul limite orientale dell’ampia
conca che ospita Dazio, e, procedendo nella sua direzione, potremo gustare
un suggestivo colpo d’occhio sulla media Valtellina fino al colle
di Triangia, incorniciata, sullo sfondo, dal gruppo dell’Adamello.
Sul versante retico di sinistra potremo, invece, individuare il monte
Canale, fra Valmalenco e versante retico mediovaltellinese e, più
vicino a noi, il pizzo Bello, sopra l’alpe Vignone, nel comune
di Berbenno di Valtellina.
Torniamo,
infine, sui nostri passi: percorrendo la strada verso ovest, raggiungiamo,
in breve, il limite orientale di Dazio, dopo circa 45 minuti di cammino,
necessari per superare un dislivello approssimativo di 270 metri in
altezza.
Un'ultima osservazione: la mulattiera Pilasco-Piana di Dazio può
essere percorsa anche in mountain-bike, più agevolmente, anche
se con un po' di attenzione, in discesa. E', quindi, possibile combinare
ad anello questo itinerario con quello che porta a Dazio salendo da
Campovico.
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