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Baita all'alpe Madrera

Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Tempietto degli Alpini di Talamona-San Giorgio-Chignöl-Alpe Madrera-Carozzabile per la Bianca-Tempietto degli Alpini
5 h
990
E
Crocette-Chignöl-Alpe Madrera-Crocette
4 h
620
E

SINTESI. Lasciata la ss 38 dello Stelvio all'ultimo svincolo utile per Talamona (destra, per chi proviene da MIlano), procediamo diritti fino al cimitero ed alla chiesa di S. Antonio, voliamo a sinistra, poi subito a destra e di nuovo subito a sinistra ad un bivio, salendo ancora a destra del torrente Roncaiola, fino al cartello di tutte le direzioni per i monti; ad un successivo bivio, prendiamo a sinistra, salendo al Tempietto degli Alpini (località S. Gregorio m. 531), al quale parcheggiamo. Proseguiamo sulla carozzabile, superando su un ponte il torrente Roncaiola, subito dopo il quale lasciamo la carozzabile per salire su un tratturo in cemento, fino alla partenza di una mulattiera segnalata, che sale a San Giorgio. Qui proseguiamo salendo su una stradella, fino al suo termine, alla piazzola della località Crocette (piazzola). Qui possiamo salire anche in automobile (seguendo la carozzabile per la Bianca, parcheggiando al terzo tornante sx e percorrendo la stradella). Imbocchiamo il sentiero che parte sulla sinistra della stradella appena prima della piazzola (indicazioni per il monte Pisello). Saliamo in un fitto bosco di ontani e betulle, verso sud est, a sinistra (est) del solco della Val Valena (o Valleno). Dopo un buon tratto di salita, il sentiero si biforca: lasciamo la traccia che sale diritta e pieghiamo a destra, attraversando il vallone della Val Valena. Sul lato opposto, dove ritroviamo il sentierino che con uno strappo di riporta nello scenario più tranquillo del bosco, dove riprendiamo la salita verso sud-est, passando per la bella radura che ospita la coppia di baite del Chignöl. Dal limite alto della radura riparte il sentiero, sempre segnalato (bandierine rosso-bianco-rosse), e si riporta in prossimità della sassosa Val Valena, lasciandola però sempre a sinistra, poi diventa una larga mulattiera e piega verso destra (sud-ovest), salendo ad intercettare una pista sterrata. Sul lato opposto ritroviamo il sentiero e riprendiamo a seguirlo salendo, fino ad intercettare più in alto una nuova pista che seguiamo verso destra, fino al punto in cui termina (per ora, 2012). Qui un cartello che segnala, a monte, la partenza di un sentierino che sale all'alpe Pedroria (sentiero 162). Imbocchiamo il sentierino e procediamo verso sinistra, quasi in piano, passando per un rudere di baita immerso nel bosco e raggiungendo il limite occidentale di un'ampia radura che ospita la Baita di Bgianc (m. 1297). A monte della baita il sentiero riprende e, superata una breve fascia di bosco, raggiunge il limite basso dei prati dell'alpe Madrera (m. 1370), dove ci accolgono diverse baite. Ci portiamo quindi al baitone della Curt Granda, una stalla per il ricovero del bestiame. Possiamo ridiscendere per la via più diretta percorsa salendo, ma se vogliamo variare un po' tornati alla baita di Bgianc non prendiamo a sinistra, ma scendiamo verso destra (est), su una mulattiera segnalata (numerazione 18), che scende ad attraversare da sinistra a destra la parte alta della Val Valena e poco sotto intercetta la citata pista sterrata. Potremmo ignorarla e riprendere subito sul lato opposto il sentiero che più in basso intercetta quello che abbiamo percorso salendo. Se invece la seguiamo andiamo a destra, scendendo fino al punto nel quale confluisce con la carozzabile che sale a Grum ed alla Bianca. Proseguiamo nella discesa sulla carozzabile e dopo qualche tornante passiamo per gli ampi prati di Premiana. Scendiamo ancora incontrando la stradella per San Giorgio e le Crocette, che si stacca dalla carozzabile sulla sinistra. Restiamo sulla carozzabile e, dopo una sequenza di tornanti sx-dx-sx-dx-sx, ci riportiamo al Tempietto degli Alpini dove recuperiamo l'automobile.


San Giorgio

Talamona per antichissima tradizione ha sempre alimentato la schiera di quanti si sono dedicati al lavoro del boscaiolo, esportando la loro esperienza in molti paesi del mondo. A riprova di ciò proprio i monti del versante orobico sopra Talamona sono lo scenario della caratteristica manifestazione delle Olimpiadi del Boscaiolo. Boschi bellissimi, contrappuntati da maggenghi ed alpeggi ancora in buona parte ben tenuti salvaguardati dall'assedio del bosco che sempre attende la disattenzione dell'uomo per riprendersi ogni lembo di pascolo. Scenari ideali per tranquille escursioni nella cornice di boschi ancora animati da arcane magie.


Apri qui una fotomappa del versante orobico sopra Talamona

Fra queste escursioni non può mancare la visita al più importante di questi alpeggi, come testimonia il nome stesso, l'alpe Madrera, posta quasi al centro del versante, nella parte alta del dosso boscoso compreso fra Val Valena ad est e val Roncaiola ad ovest, su una lunga fascia di prati compresa fra i 1300 ed i 1450 metri circa (la stessa alpe più alta, l'alpe Pedroria, ai piedi del Pesél, il monte Pisello, il monte di Talamona, faceva parte del sistema degli alpeggi di Madrera).


Sentiero Crocette-Chignöl

Punto di partenza è la chiesetta di San Gregorio, più nota come Tempietto degli Alpini, uno dei tanti sacrari disseminati in Valtellina e Valchiavenna per tener vivo il senso di identità e di devozione, in una parola l'anima del corpo degli Alpini. Punto di partenza il Tempietto degli Alpini a San Gregorio, che raggiungiamo così. Lasciata la ss 38 dello Stelvio all'ultimo svincolo utile per Talamona (destra, per chi proviene da MIlano), procediamo diritti fino al cimitero ed alla chiesa di S. Antonio, voliamo a sinistra, poi subito a destra e di nuovo subito a sinistra ad un bivio, salendo ancora a destra del torrente Roncaiola, fino al cartello di tutte le direzioni per i monti; ad un successivo bivio, prendiamo a sinistra, salendo al Tempietto degli Alpini (località S. Gregorio m. 531), al quale parcheggiamo.
Saliamo ancora, fino al punto nel quale la strada supera il torrente Roncaiola sul Ponte dei Frati, piega a sinistra ed inizia a salire verso i maggenghi della Bianca. Qui vediamo un tratturo con fondo in cemento che se ne stacca sulla destra ed un vecchio cartello giallo della Comunità Montana di Morbegno che indica nella medesima direzione San Giorgio e l'alpe Olza (data a due ore e mezza). Saliamo lungo il tratturo, tagliando una fascia di prati. Superata una fontanella, passiamo per una baita con un dipinto che raffigura una Madonna con Bambino in mezzo a San Giuseppe e Sant'Antonio.


Baite del Chignöl

Raggiungiamo così la partenza di una bella mulattiera con fondo lastricato in pietre. Su un lato una piccola edicola celebra la Madonna del Boscaiolo. Dopo una breve salita nel bosco, usciamo alla chiesetta di San Giorgio (m. 760), circondata da poche baite. Antica e radicata è la devozione dei Talamonesi per questo santo e questo luogo. Forse perché anche qui, come in tanti luoghi densi di ombre e mistero, un tempo remotissimo, planavano minacciosi draghi. Un luogo che conserva un legame arcano anche con la Costiera dei Cech, che se ne sta sull'altro lato della valle: da qui si dice che se ne vedano tutte le chiese. A San Giorgio giunge anche una stradella che si stacca dalla carozzabile per la Bianca al terzo tornante sx: la seguiamo fino al suo termine (piazzola della località Crocette, m. 820) Possiamo sfruttarla per salire fin qui in automobile: in tal caso saliamo sulla strada per la Bianca ed al terzo tornante sx parcheggiamo, percorrendo poi la stradina a piedi (perché chiusa al traffico dei veicoli non autorizzati).
Al termine della stradina, appena prima della piazzola, imbocchiamo sulla sinistra la mulattiera che sale diritta verso sud-est (segnalazione per il monte Pisello, segnavia rosso-bianco-rossi). Saliamo in un fitto bosco di ontani e betulle, sempre verso sud est, a sinistra (est) del solco della Val Valena (o Valleno). Dopo un buon tratto di salita, il sentiero si biforca: lasciamo la traccia che sale diritta e pieghiamo a destra, attraversando il vallone della Val Valena, in un luogo piuttosto selvaggio e desolato, disseminati da grandi massi. Con un po' di attenzione ci portiamo sul lato opposto, dove ritroviamo il sentierino che con uno strappo di riporta nello scenario più tranquillo del bosco, dove riprendiamo la salita verso sud-est, passando per la bella radura che ospita la coppia di baite del Chignöl.


Panorama dalla baita di Bgianc

Dal limite alto della radura, dove troviamo una graziosa coppia di funghi porcini intagliata nel legno, riprendiamo a salire. Il sentiero, sempre segnalato (bandierine rosso-bianco-rosse), si riporta in prossimità della sassosa Val Valena, lasciandola però sempre a sinistra, poi diventa una larga mulattiera e piega verso destra (sud-ovest), salendo ad intercettare una pista sterrata. Sul lato opposto ritroviamo il sentiero e riprendiamo a seguirlo salendo, fino ad intercettare più in alto una nuova pista che si stacca molto più ad est dalla carozzabile che da San Gregorio sale ai maggenghi del Grum e della Bianca.
La seguiamo verso destra, fino al punto in cui termina (per orra, 2012). Qui un cartello che segnala, a monte, la partenza di un sentierino che sale all'alpe Pedroria, data ad un'ora e mezza (sentiero 162). Imbocchiamo il sentierino e procediamo verso sinistra, quasi in piano, passando per un rudere di baita immerso nel bosco e raggiungendo il limite occidentale di un'ampia radura che ospita l'incantevole Baita di Bgianc (m. 1297).


Baita di Bgianc

A monte della baita il sentiero riprende e, superata una breve fascia di bosco, raggiunge il limite basso dei prati dell'alpe Madrera (m. 1370), dove ci accolgono diverse baite. Ci portiamo quindi al baitone della Curt Granda, una stalla per il ricovero del bestiame edificata nel 1938, affiancata da una graziosa baita con l'affresco di una Madonna sulla facciata.
L'alpeggio è estremamente panoramico. Si domina, guardando a nord, l'intero gruppo del Masino, che propone, da sinistra, la testata della Val Porcellizzo, con i celebri pizzi Badile e Cengalo, seguita dalle cime della Val di Mello, pizzi del Ferro, cime di Zocca e Castello, pizzi Torrone, monte Sissone e, primo fra tutti per mole ed eleganza, il monte Disgrazia.
Poco più in alto rispetto alla stalla, a destra ovest), in corrispondenza di un avvallamento e della solitaria Baita Eterna, si trova, segnalata, la partenza del sentiero che sale verso sud (destra) e dopo una lunga serie di tornanti si affaccia alla parte bassa dell'alpe Pedroria (m. 1929), dalla quale si può salire al monte Pisello (m. 2272), salendo diritti e poi volgendo a sinistra, oppure si può traversare a destra affacciandosi all'alpe Piazza di Albaredo, scendendo al rifugio Alpe Piazza (m. 1835).


La stalla all'alpe Madrera

Un tempo dalla parte alta dei prati dell'alpe si poteva imboccare il sentiero che saliva diretto al passo del Pisello per scendere poi a Tartano. Ora il sentiero è quasi introvabile, e la discesa in Val Tartano è ancor più problematica.
Vediamo ora come tornare a San Gregorio. Possiamo ovviamente ridiscendere per la via più diretta percorsa salendo, ma se vogliamo variare un po' ridiscesi alla baita di Bgianc non prendiamo a sinistra, ma scendiamo verso destra (est), su una mulattiera segnalata (numerazione 18), che scende ad attraversare da sinistra a destra la parte alta della Val Valena (sempre sassosa e desolata) in un punto molto più in alto rispetto a quello della salita e poco sotto intercetta la citata pista sterrata. Potremmo ignorarla e riprendere subito sul lato opposto il sentiero che più in basso intercetta quello che abbiamo percorso salendo.


Pista sterrata

Se invece la seguiamo andiamo a destra, scendendo fino al punto nel quale confluisce con la carozzabile che sale a Grum ed alla Bianca. Proseguiamo nella discesa sulla carozzabile e dopo un paio di tornanti troviamo il cartello che segnala, sul lato sinistro, la partenza del sentiero che sale al Cornello (30 minuti), all'alpe Madrera (un'ora e 20 minuti) ed all'alpe Pedroria (2 ore e 40 minuti): si tratta di un'alternativa al percorso sopra illustrato per salire all'alpe Madrera.
Noi ovviamente ignoriamo l'indicazione e proseguiamo nella discesa che, dopo qualche altro tornante, ci porta agli ampi prati di Premiana. Scendiamo ancora incontrando la stradella per San Giorgio e le Crocette, che si stacca dalla carozzabile sulla sinistra. Restiamo sulla carozzabile e, dopo una sequenza di tornanti sx-dx-sx-dx-sx, ci riportiamo al Tempietto degli Alpini dove recuperiamo l'automobile, dopo circa 5 ore di cammino (il dislivello approssimativo in altezza è di 900 metri). Se però siamo partiti dal parcheggio delle Crocette, ci conviene scendere così: dalla baita di Bgianc scendiamo a destra, passiamo a sinistra del vallone di Valena e, intercettata la pista, non la seguiamo ma continuiamo a scendere diritti, fino ad intercettare più in basso il sentiero seguito all'andata, per il quale ridiscendiamo alle Crocette. In questo caso le ore si riducono a 4 ed il dislivello a 620 metri.


Baita del Cornello

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CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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